Scenario 23, la Teatralità: una tendenza universale legata al concetto di Appartenenza, che richiama gli anni ’60 e ‘80
Scritto da: Veronica Guariso, il 6 luglio 2022
Nel post precedente, abbiamo analizzato le Tribù, la prima delle tre tendenze di OUTside, il secondo contenitore dello Scenario23 “Futuroom”. Proseguiamo ora il nostro viaggio con il tema dell’Appartenenza, racchiuso all’interno della Teatralità che ci farà fare un altro passo all’esterno dell’individuo. Approfondiamone insieme i contenuti e le dinamiche.
La Teatralità, la quinta tendenza dello Scenario23
“La vita, mia cara, è un palcoscenico dove si gioca a fare sul serio”: così il drammaturgo Luigi Pirandello scriveva in Sei personaggi in cerca d’autore, tra le sue opere più famose. Il richiamo al binomio tra vita e teatro è sempre stato presente all’interno della nostra società, basata molto spesso sull’apparenza e sull’utilizzo di maschere per rendersi più appetibili.
Dopo la pandemia e le restrizioni che ne sono conseguite, è riemerso il bisogno di uscire fuori dalla propria bolla e di esibirsi, raccontarsi, atteggiarsi e recitare la propria appartenenza al gruppo degli happy few, cioè gli elitari, i pochi fortunati. Essi ritornano anche a livello estetico, con un richiamo particolare ai colori e le forme degli anni ’60 e ’80 che porta a un revival, secondo l’analisi di Domenico Fucigna, Trend Expert e Responsabile della ricerca InContatto, che ha spiegato ai i vari ospiti durante l’evento al Milano LUISS Hub. Torna la voglia di ravvivare il consumismo, fino agli eccessi, l’autogratificazione e di scappare dalla digitalizzazione, vista come una sorta di fantascienza positiva.
La Teatralità è una tendenza universale, che richiama il passato, concetto intrinseco in “Futuroom”, che si rifà al concetto di futuro radicato al pregresso. Include sia le vecchie, sia le nuove generazioni che rispettivamente rivivono la propria giovinezza (i boomer) o l’infanzia (i millennials) e assistono alla novità (la generazione Z), dal punto di vista cromatico e valoriale, facilitando le relazioni perché privo di impegno e piuttosto superficiale.
L’Appartenenza e i suoi dualismi: l’esempio del Giano bifronte
Il relatore incaricato di dare un suo punto di vista e analizzare il concetto di Appartenenza e Teatralità è stato Giuliano Caggiano, Coach e Partner InContatto, che ha attualizzato il tema. Dai concerti di Vasco Rossi a quelli di Jovanotti, è un’estate che richiama il modello di “Ritorno al Futuro” a causa di una sorta di dimenticanza da parte delle persone di quanto accaduto e vissuto. Si genera un contrasto come quello del Giano bifronte sia dal punto di vista musicale e stilistico, che all’interno delle aziende. Il ritorno al passato è più presente che mai con una grande richiesta di eventi aziendali in presenza e la messa da parte di collegamenti via web. La digitalizzazione sta venendo surclassata da alcuni passi indietro per tornare a rivivere quanto portato via dalla pandemia.
Lo stesso è intrinseco all’Appartenenza, spesso utilizzata per indicare il bisogno di differenziarsi e integrarsi nella Letteratura. È infatti conflittuale perché riguarda la necessità di mantenere sé stessi ma anche di avere l’altro per potersi costruire. Tutto questo avrà sicuramente delle influenze sul futuro, non privo di dubbi e dualismi.
Ritornando all’esempio del Giano bifronte, è un dio dell’ambiguità, da intendere come un’opzione di crescita. Nell’antichità veniva posto sulle porte come custode dell’interno e dell’esterno. Anche quindi le persone, nel 2023, potrebbero portare questa doppia faccia, restando al passo con le richieste dell’azienda in ambito innovativo ma al contempo ricercando il vintage e tradizione. Questa riflessione va portata avanti anche in ambito formativo.
La Teatralità e l’Appartenenza nel mondo assicurativo: l’esempio di Arca Assicurazioni
Ad addentrarsi in queste dinamiche applicate a un contesto aziendale, ci ha pensato Arno Bordato, Responsabile Commerciale Arca Vita e Arca Assicurazioni. Affascinato da queste tematiche, che cercano di spiegare cosa muova l’individuo a fare determinate scelte e seguire certi stili di vita, inerenti anche all’ambito commerciale, ha associato le Tribù alle reti di vendita per il fine comune di trovare un’identità, dei valori e delle progettualità condivise.
Arca Assicurazioni è partita proprio da questi concetti e dagli Scenari per individuare gli stili di vita delle persone e capire come esse vivono la casa. Con la pandemia, le abitudini sono mutate e la dimora ha acquisito spazi ibridi, aggiungendo diverse funzionalità alle stanze. Con gli spazi sono cambiate anche le relazioni al loro interno, portando alla creazione di offerte assicurative basata sulle nuove modalità in cui la casa viene vissuta e il tipo di vita che viene riflesso all’interno dell’abitazione, in modo da toccare le corde giuste con i clienti e personalizzare le scelte. Un grande lavoro di mindset va fatto anche a livello formativo e di consulenza, per introdursi agli individui con un approccio più attento alle loro esigenze e le loro emozioni. Il coinvolgimento che ne deriva, rende il cliente affezionato e fedele.
Anche ad Arca inoltre, i valori assumono un’importanza particolare per l’aggregazione se resi partecipativi e adottati con coerenza. Assieme ad essi anche i ruoli, rispettati e valorizzati anche all’insegna di una diversità che porta valore.
Tre riflessioni su Teatralità/Appartenenza: la voglia di tornare protagonisti, la consulenza valoriale, la progettualità ”da padre in figlio”
Ci sono concetti che attivano alcune riflessioni in merito ai temi precedentemente descritti, in quanto la Teatralità apre un varco verso le motivazioni che spingono gli individui a cercare situazioni piacevoli ancorate al passato. Tra le principali, la necessità di tornare protagonisti e riacquisire potere per tornare a vivere pienamente, concetto che sul fronte aziendale torna in particolare in riferimento alla consulenza valoriale. C’è poi una progettualità definita “da padre in figlio” che riporta al “prendersi cura di” che genera conseguentemente un senso di appartenenza.
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