Scenario 23, le Tribù come prima tendenza di OUTside. Da quelle aborigene ai gruppi urbani: tanti punti di contatto che si sviluppano in contesti aziendali
Scritto da: Veronica Guariso, il 6 luglio 2022
È stata completata la seconda tappa del viaggio all’interno dello Scenario 23, che si è svolta a Italiacamp. Questa volta, al centro del dibattito, l’OUTside, il secondo dei tre contenitori individuati dal laboratorio di ricerca TEA Trends, che ha esternato una certa contraddittorietà rispetto all’INside a causa dell’uscita dalla dimensione individuale e più intima dell’individuo, per passare a ciò che lo circonda e a ciò che lo circonda. In particolare, c’è un focus sul rapporto instaurato con gli altri, indagato in modo approfondito in riferimento alla prima delle tendenze individuate su questo argomento. Analizziamola insieme.
Le Tribù, la quarta tendenza dello Scenario23
Come scrisse nella sua Politica il filosofo greco Aristotele nel IV secolo A.C, “l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costruirsi in società”. La nostra, che vanta secoli di storia alle sue spalle e nel pieno di un’involuzione dettata dalla deglobalizzazione, sta vivendo un’accelerazione del processo di formazione di piccole comunità elettive che mostrano forti caratteristiche valoriali ed estetiche e che si contrappongono ad altre costituite allo stesso modo. C’è infatti una struttura sociale che richiama quella delle Tribù, termine scelto per indicare il primo Trend di OUTside, legato al tema delle relazioni.
Secondo quanto indicato dalla Trainer e Coach di InContatto Maria Rosaria Pagliaroli, esperta di antropologia, le tribù sembrano particolarmente lontane dalla nostra realtà ma non è del tutto vero. Sono in realtà ben presenti all’interno delle nostre città e della nostra società in forme diverse da come le intendiamo e le immaginiamo. Esistono anche quelle digitali. Sono dei luoghi dove trovare riparo. Il Trend Expert e Responsabile della ricerca InContatto Domenico Fucigna, che ha fatto da tramite e collante durante il dibattito, ha supportato quanto esplicitato dalla relatrice che ha aperto il dibattito: i gruppi che nascono in Occidente e che vengono definiti “tribù”, mantengono la struttura, le caratteristiche, anche quelle più antiche, e i colori di quelli lontani. C’è un richiamo a tonalità multietniche e associati al tribale: le terre, il nero, il verde per la foresta, tutti che ci riportano all’immagine delle tribù aborigene, ma permangono anche in quelle urbane.
È presente quindi una forte condivisione dei valori e di scelte visive, e una tendenza all’autonomia data dal motivo della loro nascita che risiede in un tentativo di prevenire e ammortizzare potenziali shock economici e sociali e situazioni di pericolo. Questo Trend di lunga durata, che presenta un peso visivo del 53%, è di grande aiuto nella formazione di un’identità forte che elimina la solitudine e crea aggregazione sociale soprattutto tra i giovani, tra i quali hanno un’incidenza molto alta.
Le Tribù e le Relazioni nel mondo Menarini: l’importanza dei valori
L’esplorazione della prima tendenza di OUTside prosegue con una prima testimonianza concreta, raccontata dalla Training Manager Menarini Consumer Healthcare Alessandra Tagliferri, tra i relatori dell’evento. Addentrandosi all’interno delle dinamiche di Menarini, si comprende come i valori facciano da collante grazie alla loro funzionalità legata alle relazioni: essi corrispondono alle nostre guide più intime sia nella vita che all’interno dell’organizzazione; appartengono a noi e agli altri e permettono quindi di riconoscerci; rappresentano inoltre il contesto in cui si opera.
Menarini ne evidenzia alcuni particolarmente importanti e forti soprattutto se calati nei gruppi e se vissuti quotidianamente anche sul proprio sito:
Attraverso l’allineamento e la coerenza, questi valori facilitano la coesione e l’integrazione nei vari team aziendali. Una teoria sperimentata nel concreto attraverso un progetto che ha coinvolto tutti i membri del team Menarini. I valori però, come tutte le cose, comprese le competenze, possono evolvere e mutare data la loro trasversalità. È importante renderli un ponte per avvicinare generazioni diverse.
Tra le esperienze dirette, il progetto “Cantieri”, incentrato sull’innovazione, che ha visto un team multidisciplinare e intergenerazionale lavorare insieme per mettere a terra strategie di business efficaci sia sull’aspetto metodologico che sul modello di consulenza, rendendolo orientato al cliente, flessibile e customizzato. Data la varierà interna, è aumentato il senso di appartenenza dopo il raggiungimento di un risultato comune.
Manpower e il mercato del lavoro: a caccia di un punto d’incontro tra tribù differenti
Oltre alla coesione dettata dai valori, le tribù all’interno delle aziende sono in grado di fare appeal sui giovani. A spiegare come avviene tutto questo Roberto Macinelli, Head of Talent Development and Sustainability ManpowerGroup, che ha portato l’esperienza diretta del gruppo da lui rappresentato. Attraverso le ricerche di lavoro è possibile comprendere l’andamento che le aziende seguiranno ed è ciò che il gruppo ha fatto in riferimento al settore del mercato del lavoro. È emerso come sia cambiato il paradigma di base che spinge le persone ad accettare le offerte e scegliere un posto piuttosto di un altro.
Guardando il contesto generale, nonostante la nuova recessione che sta coinvolgendo l’economia del nostro Paese, c’è della positività in quanto c’è un proseguo sul fronte assunzioni. Per quanto riguarda invece le dimissioni, quelle volontarie sono aumentate del 30%. Ora ciò che conta non è più il guadagno ma la flessibilità, oltre alla possibilità di uno sviluppo di carriera. Chi valuta le persone e chi invece entra nel mondo del lavoro appartengono a due tribù diverse, anche dal punto di vista generazionale, che, per comunicare, necessitano di paradigmi diversi da quelli a cui sono rispettivamente abituate.
Con la comunicazione e i valori, cambiano anche le competenze, che possono arrivare a fare la differenza all’interno delle aziende. Negli ultimi anni hanno assunto una maggiore rilevanza le soft skills, che non si imparano ma vanno allenate, a differenze delle hard skills, sempre più date per scontate. Serve quindi che le aziende trovino un equilibrio sostenibile per formare gli individui in modo da superare le difficoltà che riguardano le discrepanze tra domanda e offerta lavorativa. C’è inoltre bisogno di adattare le capacità di alcune fasce alle nuove richieste, per evitare che rimangano senza un’occupazione.
Tribù/Relazioni descritte attraverso i termini di Francesco Remotti: Condividuo, Convivere e Coevolvere
In conclusione, ci sono tre termini delineati da Francesco Remotti che riassumono le dinamiche delle tribù nelle aziende e nella vita urbana e il loro andamento: Condividuo, Convivere e Coevolvere. Per mantenere delle relazioni è infatti importante uscire dalla sfera dell’individuo per entrare nel condividuo. Riuscire a pensare le persone rispetto alla loro rete di relazioni è un passaggio importante per convivere e condividere somiglianze e differenze. Queste ultime, nei gruppi, devono assumere una rilevanza a livello valoriale, che permette ai gruppi di coevolvere e costruire il futuro che desiderano.
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